Psicoterapia e dintorni
Appunti e riflessioni in divenire
Spesso affermiamo che una cosa, un comportamento, la vita stessa ha o non ha senso. Altre volte ci chiediamo quale sia il senso di un fatto o una situazione.
La questione mi incuriosisce principalmente per due motivi. Il primo, più banale, è che mi pare che propriamente il problema del senso do...
Un dipinto di Marie-Claire Thomas
Imparare a morire significa pacificarsi con l’idea della propria fine. Impariamo sin da bambini che la vita è transitoria. Prima vediamo scomparire qualcuno, un animale domestico, un nonno, un conoscente. Ci raccontano magari che è andato in cielo. Qualcuno, in...

Essere per gli altri è sicuramente una fonte di senso e felicità nella mia vita, per quanto non sia mai riuscito nella concretezza ad amare stabilmente il mio prossimo a prescindere da quello che egli fa al suo prossimo.
Da qualche decennio, appena una persona è ritirata, concentrata su di sé e sulla sua ricerca di senso, dolente nello spirito, si sente chiamare depressa. Odio sentire usare con leggerezza la parola depressione e mi dà ancora più fastidio sentirla usare come se si riferisse a un tratto del carattere. Non posso sentire dire che Pavese era un depresso, Woody Allen è un depresso.
Poco tempo fa ho letto questo splendido brano di Viktor Emil Frankl, lo psicologo e neuropsichiatra viennese che invitò gli psicologi a non occuparsi solo del "profondo" ma a considerare anche la caratteristica aspirazione umana all'alto e la necessità di dare un senso alla propria vita coltivando la spiritualità:

Se è l'enigma della morte ad averci spinti a venire [alla conferenza di stasera], è perché ognuno di noi è portatore di una storia colma di sogni e di necessità, di prove e di sofferenze, di interrogativi e di speranze. Ognuno desidera confrontare la propria esperienza con quella degli altri, pe...